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Meden Agan

Meden Agan (dal greco μηδεν ἄγαν, "niente di troppo", il cui equivalente latino è <ne quid nimis>) è una delle prescrizioni poste anticamente sul tempio oracolare di Apollo a Delfi (fra le altre, gnothi seauton, "conosci te stesso"). Può essere intesa in senso molto generico come invito a non abusare dei piaceri, del potere, del denaro, del cibo e può essere, in modo più specifico, una intimazione ai postulanti del tempio affinché non abusassero nelle loro richieste ad Apollo.

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Paraskeue

Paraskeue (dal greco παρασκευ, "preparazione") costituisce una preparazione, aperta e insieme finalizzata, dell'individuo agli eventi della vita, allo scopo di predisporsi innanzitutto mentalmente a qualsiasi avversità, ostacolo, sorpresa, anche se questa esercitazione e predisposizione include vecchiaia e morte (eventi entrambi previsti).

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Alpha kai  Omega

Alpha kai Omega (dal greco ἄλϕα καì ὦ cioè Α x Ω, "Alfa e Omega"), è l'espressione che esprime la prima (alpha) e l'ultima (omega) lettera dell'alfabeto greco ed è anche un titolo di Cristo o di Dio nell'Apocalisse di Giovanni. La più importante occorrenza antica di questa frase si trova appunto nell'Apocalisse di Giovanni (versetti 1:8, 21:6, e 22:13) ed è attribuita a Gesù che dice "Io sono l'alfa e l'omega", intendendo ovviamente "Io sono l'inizio e la fine". 

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Daimon

Daimon (dal greco δαίμων, "essere divino") è, nella cultura religiosa e nella filosofia greca, un essere che si pone a metà strada fra ciò che è divino e ciò che è umano, con la funzione di intermediario tra queste due dimensioni. Per esempio, Eros, nel Simposio di Platone, è un demone intermediario tra gli uomini e gli dei (è raffigurato con le ali per la sua capacità di elevarsi dal mondo terreno alla sfera celeste). 

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Kenosis

Kenosis (dal greco κένωσις) significa letteralmente "svuotamento" o "svuotarsi", ed è un concetto utilizzato quasi sempre nella teologia e nella mistica delle religioni cristiane, anche se è fondamentale in molte altre forme di spiritualità, soprattutto se basate sulla meditazione. La parola deriva dal sostantivo κενός, kenós, che significa "vuoto". 

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Paradigma

Paradigma (dal greco παράδειγμα, "raffronto") è un modello di riferimento, un termine di paragone. Nel linguaggio filosofico, il paradigma rappresenta, spesso, una forma specifica di vedere la realtà o le limitazioni per l'investigazione futura. Così, per esempio, una rivoluzione scientifica o culturale implica il cambiamento del paradigma prevalente.

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Askesis

Askesis (dal greco ἄσκησις, "esercizio", "allenamento") è una condizione e un insieme di pratiche tese a realizzare valori spirituali (esistenziali). L'ascesi comporta un controllo dei propri impulsi, non solo corporei, e una profonda conoscenza delle proprie possibilità. Non riguarda (come nell'accezione comune) solo sacrifici, rinunce e mortificazioni della carne, ma piuttosto un'armonizzazione del corpo e dello spirito che si fonda su attività che mirano a sviluppare e controllare capacità fisiche e psichiche.  

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Adiaphora

Adiaphora (dal greco ἀδιάφορα, "cose indifferenti") nella filosofia stoica indica cose che sono al di fuori dalla legge morale, cioè azioni che non sono né moralmente prescritte né moralmente proibite. Gli stoici distinguevano tutti gli oggetti dell'agire umano in quattro categorie: virtù, sapienza, giustizia, temperanza e simili erano denominate "il bene"; i loro opposti "male". Oltre a questi, però, vi sono molti altri oggetti della vita umana come ricchezza, fama, ecc. che, in sé non sono né buoni né cattivi. Essi venivano così considerati neutrali e denominati adiaphora. 

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Gnothi Sauton

Gnothi Sauton (dal greco γνῶθι σαυτόν, gnōthi sautón, o anche γνῶθι σεαυτόν, gnōthi seautón) significa "conosci te stesso" ed è una massima religiosa greco antica iscritta nel tempio di Apollo, patrimonio della sapienza oracolare delfica. La locuzione latina corrispondente è nosce te ipsum. È anche utilizzata in latino la versione temet nosce.

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Parresia

Parresìa (dal greco παρρησία composto di pan [tutto] e rhema [ciò che viene detto]) nel significato letterale è non solo la "libertà di dire tutto" ma anche la franchezza nell'esprimersi, dire ciò che si ritiene vero e, in certi casi, rischiare in prima persona (anche la vita). Essa implica anche una capacità di dire, prima di tutto a sé stessi, le verità più scomode e difficili da accettare.

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Alkibiades

Alkibiades (dal greco Ἀλκιβιάδης, "Alcibiade") è stato un militare e politico ateniese, vissuto dal 450 al 404 a.C. Porta il suo nome un testo largamente attribuito a Platone, conosciuto anche come <Alcibiade primo> (o <maggiore>) per distinguerlo dall'<Alcibiade secondo> (o <minore>), sul quale ultimo gli studiosi concordano nell'escludere Platone come autore: si tratta di un dialogo, presumibilmente immaginario, fra Socrate e Alcibiade, in cui il primo esorta il secondo (ancora giovane) a prendersi cura di sé - in senso filosofico - per poter intraprendere una carriera politico-militare di valore.

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Metanoia

Metànoia (dal greco μετανοεῖν, metanoein, "cambiare il proprio pensiero", "cambiare idea") indica un processo ri-orientamento complessivo della persona. Si tratta di una conversione, di un cambio di percorso, di una presa di coscienza "esistenziale" che può avvenire in seguito all'azione persuasiva di una terza persona (anche divina) oppure in seguito a riflessione personale. Si decide, così, di cambiare il corso della propria vita, mutando i propri atteggiamenti e comportamenti secondo criteri diversi da quelli seguiti fino a quel momento. 

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Epoché

Epoché (dal greco antico ἐποχή, "sospensione") è l'astensione da un determinato giudizio o valutazione, qualora non risultino disponibili sufficienti elementi per formulare il giudizio stesso. Si tratta di un processo e stato della mente, implicato nei giudizi etici e morali. La nozione opposta è quella di pregiudizio, cioè un giudizio in assenza di ragioni oggettive al quale tuttavia viene accordata la validità: la sospensione del giudizio impone di astenersi da simili atti fino al raggiungimento della necessaria quantità di informazione. 

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Oikeiosis

Oikeiosis (dal greco οικεῖος) è un termine introdotto dai filosofi stoici (ca. 300 a.C.) per indicare la realizzazione, il fine ultimo degli esseri viventi, ossia la conoscenza del proprio io, tramite la synaesthesis (percezione interna). Grazie a questa conoscenza di sé, nasce l'istinto di conservazione che consente lo sviluppo del proprio essere.

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Entelechia

Entelechia (dal greco ἐντελέχεια) è un termine coniato da Aristotele per designare la sua particolare concezione filosofica di una realtà che ha iscritta in se stessa la meta finale verso cui tende a evolversi. È infatti composto dai vocaboli en + telos, che in greco significano "dentro" e "scopo", a significare una sorta di "finalità interiore". 

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