"Caro amico, tu sei ateniese, cittadino della più grande e rinomata, per la sua scienza e la sua potenza, fra tutte le città, eppure non arrossisci nel riservare le tue cure alle tue ricchezze, per continuare ad accrescerle il più possibile, insieme alla tua reputazione e agli onori; e invece, della tua ragione, della tua verità e della tua anima, che dovremmo di continuo migliorare, tu non ti curi e neppure ti dai pensiero. E se qualcuno di voi contesta e sostiene che della sua anima si prende cura, non crediate che lo lascerò in pace andandomene immediatamente. Al contrario, lo interrogherò, lo esaminerò, disputerò a fondo con lui. Giovane o vecchio, chiunque sia colui che mi capiterà d incontrare, forestiero o concittadino, è questo il modo in cui mi comporterò con lui; e soprattutto con voi, miei concittadini, dal momento che a voi sono legato più strettamente in virtù dei vincoli di sangue. E' proprio questo, infatti, intendetemi bene, quel che mi comanda il dio; e io ritengo che mai nulla di più propizio di questo mio zelo nell'eseguire tal comando sia toccato in sorte alla città"
(Platone, <Apologia di Socrate>, 30a)
"Quale trattamento e quale ammenda ho io meritato, per aver creduto di dover rinunciare a una vita tranquilla, di dover trascurare ciò che sta più a cuore alla maggior parte degli uomini, vale a dire ricchezze, interesse privato, comandi militari, pubblici onori, magistrature, alleanze, fazioni politiche? Per aver ritenuto che, a causa dei miei scrupoli, mi sarei perduto se mi fossi avventurato in tutto ciò? Per non essermi voluto immischiare in ciò che non sarebbe stato di alcun profitto né per voi né per me? Per aver piuttosto preferito rendere a ciascuno di voi, singolarmente, quel che sostengo essere il più grande dei servigi, cercando di persuadere ciascuno di voi a curarsi non tanto dei suoi beni quanto della sua stessa persona, per diventare i più eccellenti e ragionevoli possibili, e a occuparvi della città stessa, piuttosto che degli affari della città; insomma, ad applicare a tutto questi medesimi principi? Vi chiedo pertanto: che cosa ho meritato per essermi così comportato e per avervi sollecitato a occuparvi di voi stessi? Nessuna punizione, ovviamente, nessun castigo, bensì un buon trattamento, ateniesi, se vogliamo che trionfi la giustizia"(Platone, <Apologia di Socrate>, 36bcd)
"Ateniesi, vi sono riconoscente e vi amo; ma obbedirò al dio piuttosto che a voi; e finché avrò un soffio di vita, finché ne sarò capace, non smetterò di filosofare, siatene certi, e di esortarvi, e di dar lezione a quelli tra di voi che incontrerò"
(Platone, <Apologia di Socrate>, 29d)
"Per nessuno è troppo presto o troppo tardi per dedicarsi alla cura dell'anima. Cosicché dovranno filosofare sia il giovane che il vecchio"
(<Lettera a Meneceo>, 122)
"Considerando il settimo giorno come un giorno santissimo e come un giorno da celebrare degnamente, essi gli hanno riservato un grande onore: quel giorno, dopo le cure dell'anima, è il corpo che strofineranno d'olio"
(<De Vita Contemplativa>, 477M)
"Allora noi contempleremo gli stessi oggetti contemplati dall'anima dell'universo, perché anche noi ci saremo a tal fine preparati, grazie alla nostra natura e alle nostre cure"
(<Enneadi>, II, 9, 18)
Socrate, figlio di Sofronisco del demo di Alopece (Atene, 470 a.C./469 a.C. - Atene, 399 a.C.) è stato un filosofo greco antico, uno dei più importanti esponenti della tradizione filosofica occidentale.
Socrate, figlio di Sofronisco del demo di Alopece (Atene, 470 a.C./469 a.C. - Atene, 399 a.C.) è stato un filosofo greco antico, uno dei più importanti esponenti della tradizione filosofica occidentale.
Apologia di Socrate: oltre a quella scritta da Platone per ricordare il proprio maestro, ne esiste un'altra antica, scritta da Senofonte.
Apologia di Socrate: oltre a quella scritta da Platone per ricordare il proprio maestro, ne esiste un'altra antica, scritta da Senofonte.
Platone, figlio di Aristone del demo di Collito (Atene, 428/427 a.C.- Atene, 348/347 a.C.), è stato un filosofo greco antico. Assieme al suo maestro Socrate e al suo allievo Aristotele ha posto le basi del pensiero filosofico occidentale.
Accademia di Atene, statue di Socrate e Platone.
Epicuro (Samo, 10 febbraio 342 a.C. - Atene, 270 a.C.) è stato un filosofo greco antico.
Epicuro (Samo, 10 febbraio 342 a.C. - Atene, 270 a.C.) è stato un filosofo greco antico.
Filone di Alessandria, noto anche come Filone l'Ebreo (Alessandria d'Egitto, 20 a.C. circa - 45d.C. circa), è stato un filosofo greco antico di cultura ebraica vissuto in epoca ellenistica.
Filone di Alessandria, noto anche come Filone l'Ebreo (Alessandria d'Egitto, 20 a.C. circa - 45d.C. circa), è stato un filosofo greco antico di cultura ebraica vissuto in epoca ellenistica.
Plotino (Licopoli, 203/205 - Minturno (o Suio), 270) è stato un filosofo greco antico, considerato uno dei più importanti filosofi dell'antichità, erede di Platone e padre del neoplatonismo.
Plotino (Licopoli, 203/205 - Minturno (o Suio), 270) è stato un filosofo greco antico, considerato uno dei più importanti filosofi dell'antichità, erede di Platone e padre del neoplatonismo.